La perfezione dell’uomo consiste proprio nello scoprire le proprie imperfezioni

(Sant’Agostino)

Lo sforzo per l’eccellenza ti spinge a dare il massimo nelle tue prestazioni, a fissare alti standard a volte così elevati che richiedono impegno e stress significativo?

Il lavoro perfetto al 100% sempre non esiste e se non riesci a raggiungere la perfezione arriva la frustrazione rispetto a una aspettativa irrealistica,

arrival’autocritica,

arriva la perdita di autostima nella difficoltà di raggiungere gli elevati standard autodefiniti e l’errore è vissuto come un fallimento anziché un momento di apprendimento, come situazione da cui apprendere una certa esperienza;

Ma cosa spinge verso il perfezionismo?

È la grande componente emotiva della paura

paura di sbagliare con la convinzione errata che se perfetto tutto sarà a posto, ma è proprio così?

La dimensione dell’errore è presente costantemente e un punto di vista realistico aiuta ad andare avanti piuttosto che procrastinare o rimanere nel blocco.

Come sviluppare un punto di vista realistico?

Nel mio percorso di coaching l’argomento del perfezionismo è inserito in uno slot di sviluppo e potenziamento in cui puoi abbattere gli ostacoli e aumentare la fiducia in quello che fai assegnando le vere priorità, affrontando con accuratezza ciò che è veramente importante, con più leggerezza tutto il resto lasciando andare… diminuendo le tensioni e riconquistando la tua solarità!

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